Il termine, che in latino vuol dire  'rimbalzare, saltare indietro',  indica:
- la proprietà dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi;
- In psicologia, la capacità di resistere e reagire di fronte a difficoltà, avversità ed eventi negativi:  "affrontare le avversità della vita tenendo in equilibrio ogni nostra azione e reazione, riuscendo a trasformare lo svantaggio in risorsa rafforzando così il nostro essere".

Quindi, tenere sotto controllo le reazioni emotive mantenendo l'animo sereno soprattutto nelle circostanze dolorose è PAZIENZA.
Pazienza è DOLORE dello spirito e del corpo; dal latino 'patire'.
Paziente è anche colui che ha una sofferenza e va incontro alle cure nella speranza di guarigione o di risoluzione.
Paziente è il lavoro su se stessi per affrontare, superare, descrivere e sublimare il dolore.
É guarire e vivere la condizione avversa cercando anche di essere ottimista.
Il paziente è un equilibrista sospeso tra emozione e reazione mentre cerca di tenere stabile il centro del sè.

Così, 'l'essere resiliente', nonostante dolore, controversie, difficoltà, non si lascia modificare dagli eventi, 'resistendo ai traumi improvvisi della vita'...proprio come avviene nei metalli.
Resilienza è un termine mutuato dalla fisica.

Ma l'individuo può essere paragonato ad un metallo?
Sì, se resiste agli urti della vita.. e anche se non lo fa.
Molti metalli infatti si spezzano, altri semplicemente si arruginiscono.
Da sempre l'augurio a resistere è 'abbi pazienza' (Cit. Rossella Cantisani)

Penso che il termine "resilienza" sia adattabile ad ognuno di noi.
Resiliente è un bambino che cade dalla bici e si rialza senza piangere.
Resiliente è un ragazzo a cui va male una verifica e si impegna per recuperare.
Resiliente è un uomo che non va più d'accordo con sua moglie e ricomincia a corteggiarla.
Resiliente è un anziano rimasto vedovo che non smette di parlare con la foto di sua moglie nella sua stanza.
Quindi ciascuno è un equilibrista sospeso tra emozione e reazione mentre cerca di tenere stabile il centro del se'.
È questa la frase che personalmente mi ha lasciato pensare. Perché il nostro ego riesce a vincere sulla nostra reazione anche quando esso stesso è in bilico?
Perché siamo talmente narcisisti da non poterci permettere che quell' equilibrista per una volta cada?

La lettura è per la nostra mente ciò che l’esercizio è per il nostro corpo.”

                                       Joseph Addison

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