Il senso morale di una società si misura su 

ciò che fa per i suoi bambini

(Dietrich Bonhoeffer)

 

Vorremmo chiamarti pensando che puoi ascoltarci e risponderci,

vorremmo vederti scorrazzare con l’allegria contagiosa dei bambini,

vorremmo sentire Te manifestare la gioia nel nutrire la nostra quotidianità,

ma non possiamo.

 

Vorremmo esser contaminati dalla Tua innocenza,

vorremmo beneficiare della luce della Tua speranza,

vorremmo condividere le Tue incalzanti emozioni,

ma non possiamo.

 

Vorremmo accarezzare il Tuo volto per alimentare il Tuo ed il nostro Io,

vorremmo baloccare con Te per condividere il Tuo sguardo fatato del mondo,

vorremmo vederti crescere per essere in simbiosi con Te,

ma non possiamo.

 

Tu, piccolo Amore, crisalide di vita,

avevi fiducia nell’Uomo e non hai chiesto nulla,

davi credito al simulacro della sua umanità e cercavi sponda in lui,

ma lui ti ha tradito!

 

Mestamente Ti immaginiamo, dolce Amore, etèrea creatura,

negli ultimi istanti ancora legato al cordone ombelicale di questa lacerante disumanità,

negli estremi respiri in questa collettività globalizzata nell’indifferenza e genuflessa al profitto,

nella dicotomica contesa finale tra la lotta per esserci e l’abdicazione della volontà.

 

Ti vediamo, ora, oltre il dominio imperante tra (presunto) equo e diversamente imparziale,

Ti immaginiamo, ora, oltre la nozione del Bene e del Male,

Ti sogniamo, ora, nel Regno dove l’umanità è sfumata nel nulla e dove nulla più potrà infrangere,

Ti percepiamo, ora, lì dove l’Amore giubila accanto all’Infinito.

 

Perché, uomo, non hai custodito il mio Futuro?

Perché hai nutrito le mie illusioni e poi mi hai ingannato?

Perché, dunque, le mie speranze sono solo macerie, ora?

Rispondi, se hai il coraggio, uomo!

 

                                          Fabrizio Gizzi 

 

* Riflessioni personali dedicate ai bambini che il 24 agosto 2016, in seguito al terremoto che ha colpito l’Italia centrale, ci hanno lasciato. A loro e alle loro famiglie va il mio e credo il pensiero e l’abbraccio di tutti noi, specie nell’approssimarsi del Santo Natale.

 
 
 

La lettura è per la nostra mente ciò che l’esercizio è per il nostro corpo.”

                                       Joseph Addison

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