"Ognuno di noi all'inizio é una nave inaffondabile.

Poi ci succedono alcune cose: persone che ci lasciano,

che non ci amano, che non capiscono o che noi non capiamo,

e ci perdiamo, sbagliamo, ci facciamo male, gli uni con gli altri.
E lo scafo comincia a creparsi.
E quando si rompe non c'è niente da fare, la fine è inevitabile.
Peró c'è un sacco di tempo tra quando le crepe cominciano

a formarsi e quando andiamo a pezzi.
Ed è solo in quel momento in cui possiamo vederci,

perché vediamo fuori di noi dalle nostre fessure

e dentro gli altri attraverso le loro."
                          

                                                         John Green, Città di Carta

 

John Michael Green é uno scrittore statunitense, blogger e critico. Ha vinto nel 2006 il Pritz Award per il suo primo romanzo "Cercando Alaska" ed ha raggiunto il primo posto nella New York Time bestseller list del gennaio 2012 grazie al suo ultimo, "Colpa delle Stelle".

Proprio come dice John Green, ognuno di noi è simile ad una nave intatta, nuova e funzionante. Quando nasciamo abbiamo l'affetto dei nostri genitori e non abbiamo la minima idea di cosa significhi fare una scelta, avere dei problemi o semplicemente dei pensieri logici e razionali, poiché affidiamo qualsiasi cosa a loro. Poi capita che a volte vengono a mancare delle piccole parti di noi, magari persone care, persone di cui ci fidavamo. Ci lasciano soli a riflettere. E qui la nave inizia ad avere delle crepe. Iniziano i dubbi, le paranoie, le malinconie... solamente perché ci si sente soli. Peró bisogna pensare che in questo nostro porto, non siamo l'unica nave presente. Ce ne sono anche altre, magari ridotte peggio di noi. E a questo punto si conoscono gli altri e questi iniziano a conoscere noi. Ci si sente ascoltati e non solo sentiti, rendendoci conto di non essere mai veramente soli.