Dedicata agli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado nel momento della loro scelta verso il futuro
Partire
Partire è innanzitutto uscire da sé.
Rompere quella crosta di egoismo
che tenta di imprigionarci nel nostro “io”!
Partire è smetterla di girare in tondo intorno a noi.
Come se fossimo al centro del mondo e della vita.
Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi del piccolo mondo cui apparteniamo:
qualunque sia l’importanza di questo mondo,
l’umanità è più grande ed è essa che dobbiamo servire.
Partire non è divorare chilometri, attraversare mari, volare o correre a velocità supersoniche.
Partire è anzitutto aprirci agli altri,
scoprirli, farci loro incontro.
Aprirci alle idee,
comprese quelle contrarie alle nostre,
significa avere il fiato di un buon camminatore
Felice chi comprende e vive questo pensiero:
“Se non sei d’accordo con me, tu mi fai più ricco”.
Un buon camminatore sa
che il grande viaggio è quello della vita.(…)
Andare avanti solo per andare avanti,
non è vero camminare.
Camminare è andare verso qualcosa;
è prevedere l’arrivo, lo sbarco.
Ma c’è cammino e cammino:
partire è mettersi in marcia
e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia
per un mondo più giusto e umano.
(H. Camara)
Nella nostra infanzia
c’è sempre un momento
in cui una porta si apre
e lascia entrare l’avvenire.
Graham Greene
“La lettura è per la nostra mente ciò che l’esercizio è per il nostro corpo.”
Joseph Addison
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